domenica 19 aprile 2009

Il mago e la democrazia



Attenzione che cos'è questa? E' una bacchetta magica che poi presteremo a Berlusconi.
E' bastata questa innocua battuta del mago Silvan per scatenare il panico a Domenica In. La conduttrice terrorizzata ha preso subito le distanze neanche fosse in Cina e rischiasse la fucilazione.

La salute di una democrazia si vede dalle piccole cose. Il terrore che ha generato la battutina la dice lunga sulla facciata bonaria di Silvio costruita ad arte dai media di cui lui ha il massimo controllo.

Silvio Berlusconi è divenuto senza ombra di dubbio il padre padrone incontrastato dell'etere televisivo. La prova inconfutabile la si trova proprio in questa palese paura che regna in tutti gli studi televisivi di scatenare una sua eventuale reazione (tranne alcune eccezioni che sappiamo essere in costante rischio d’epurazione).

Santoro bacchettato, Vauro sospeso, Milena Gabanelli deferita al Comitato Etico Rai per l'ultima puntata di Report, solo per citare alcune delle ultime somministrazioni di olio di ricino.

Alla domanda "siamo in una democrazia?" fatta ad alcuni esponenti del Popolo delle libertà essi hanno risposto retoricamente "se non fossimo in una democrazia programmi come Anno Zero non andrebbero in onda". Allora a cosa sono dovuti i recenti tentativi di epurazione ed il terrore instaurato nell'ambiente televisivo? Dobbiamo forse pensare che stavano mentendo?

In Italia stiamo vivendo una anomalia molto pericolosa. La persona alla guida del paese ha nelle sue mani la più alta concentrazione di potere: potere politico, economico e mediatico. La democrazia per la sua stessa natura (esaltazione della libertà) è estremamente fragile ed ha bisogno di strumenti di controllo efficaci che ne garantiscano la buona salute.
Il prezzo della libertà è l'eterna vigilanza.
Al di là della bontà di intenti di Berlusconi, fidarsi è bene non fidarsi è meglio. Considerate poi le malattie incurabili dell'Italia quali la collusione con la mafia, la corruzione,il malaffare, e la delegittimazione degli organismi di controllo quali la magistratura, io non mi fido.

venerdì 17 aprile 2009

Solidarietà per Vauro

Come gesto di solidarietà per la sospensione di Vauro mi sono iscritto al gruppo di "Solidarietà per Vauro" su Facebook che in questo momento ha superato i 16.000 iscritti. Ho anche scritto una email al sito della RAI. Di seguito il testo:
Il servizio pubblico, proprio perché è pubblico, deve garantire la pluralità di informazione e la libertà di espressione in ogni sua forma come sancito dalla costituzione.
Trovare le vignette di Vauro offensive e' un fatto puramente soggettivo e non oggettivo. La verità assoluta non esiste altrimenti saremmo tutti d’accordo. Nella realtà qualsiasi sia il tema si formano sempre due schieramenti, uno pro ed uno contro. Imporre la volontà di uno schieramento su quella dell'altro non è democratico. Una società moderna senza conflitti si fà con la tolleranza e con il rispetto delle opinioni di tutti. Non si fà con la repressione della satira.
Per questo motivo chiedo che a Vauro venga data la possibilità di tornare in trasmissione.

I link menzionati sono:
Gruppo Facebook di solidarità a Vauro
Contatta la RAI

giovedì 16 aprile 2009

Sospensione all'olio di ricino per Vauro


Inizio questo blog cogliendo l'occasione della sospensione da Anno Zero del grande vignettista Vauro.

Si sospende Vauro Senesi con il pretesto di aver disegnato una vignetta

gravemente lesiva dei sentimenti di pietà dei defunti e in contrasto con i doveri e la missione del servizio pubblico
parafrasando una norma del codice penale sulla profanazione materiale dei defunti.

Nonostante il linguaggio colorito del razionale si tratta tuttavia di pura e semplice censura.

La sospensione è stata pretesa più o meno pubblicamente dal partito di governo che si fa chiamare retoricamente popolo delle libertà. Nelle libertà di codesto sottoinsieme maggioritario e fondamentalista del popolo Italiano sembra non esistere spazio per la libertà di espressione garantita in ogni sua forma dalla costituzione.

Nel mio modesto parere credo che sia Anno Zero che Vauro, con il loro impegno nell'approfondire le cause della sciagura, abbiano al contrario dimostrato più pietà per i defunti che gli innumerevoli servizi di sciacallaggio giornalistico andati in onda prima, durante e dopo la trasmissione. Basti pensare l'effimera trafila di dati statistici sull'ascolto propinataci entusiasticamente dal TG1.

Cercando di capire le cause delle morti forse si gettano le fondamenta per la prevenzione di eventuali sciagure
future evitando così che le vittime, che purtroppo ci sono state. non siano morte invano. Ritengo quindi questa passione giornalistica e di denuncia la più alta forma di rispetto e pietà per i defunti.

Inoltre la missione del servizio pubblico dovrebbe essere proprio quella di tutelare la libertà di espressione ed il pluralismo delle idee. Purtroppo in Italia soltanto la televisione pubblica può garantire tale pluralismo visto che il numero di canali televisivi è molto basso e controllati per la maggioranza dal presidente del consiglio Silvio Berlusconi. Basti pensare che negli gli Stati Uniti un abbonamento di base prevede una trentina di canali che arrivano facilmente a cinquanta per un pugno di dollari in più.

In democrazia il dissenso è importante tanto quanto il consenso. Voltaire ci insegna
Non condivido la tua opinione, ma sono pronto a dare la mia vita perché tu possa esprimerla.
Allo stesso modo il politico americano J. William Fulbright ci dice
We must learn to welcome and not to fear the voices of dissent.
Anno Zero è un programma di successo con un alto indice di ascolti ed introiti pubblicitari. Risulta il programma più visto sul web della RAI. In nessun paese civile si penalizzerebbe un programma che piace. Quelli a cui non piace possono facilmente cambiare canale.