martedì 2 giugno 2009

Violenza invisibile

La situazione attuale Italiana può essere capita solo se messa in prospettiva. Come diceva Einstein tutto è relativo al punto di riferimento. Noi ci indigniamo solo perché crediamo, anche se siamo all’estremo sud dell’Europa, di essere ancora uno dei paesi “civili” europei. Per come ci comportiamo e siamo ridotti potremmo invece facilmente appartenere al continente africano, ed essere paragonati ad un Iraq al tempo di Saddam o alla Libia di Gheddafi. La differenza evidente è che chi ci governa non ha bisogno della violenza visibile come tale per controllare le masse poichè non ne ha bisogno (basterebbe vedere il film quarto potere per rendersene conto). La violenza insomma viene servita in molte salse ed il lavaggio del cervello è un esempio di violenza invisibile. Tutti abbiamo di fronte le menzogne del presidente del consiglio, ma per qualche strano incantesimo le ignoriamo. La destra dice “a chi frega se il premier si circonda di minorenni, non sono fatti nostri: è puro gossip”. Invece dovrebbero essere fatti nostri visto che l’indecenza non è il modello seguito dai governanti delle democrazie europee ma il modello seguito dalle dittature nord africane o della Russia di Putin. La politica negazionista e revisionista di Berlusconi, che attacca un organi di controllo dello stato come la magistratura è un altro esempio di violenza invisibile. I magistrati sono cittadini italiani, che hanno studiato, si sono laureati e hanno fatto un regolare concorso. Tacciare questa categoria di “comunismo” per impedirgli di fare il loro sacrosanto lavoro è un violento disprezzo delle istituzioni. Se mettiamo in prospettiva tutto questo e ci rendiamo conto che siamo a tutti gli effetti un paese da terzo mondo tutto risulta più chiaro.

Letture consigliate:

Il nuovo volto del potere di Giuseppe D'Avanzo

Il patetico teatrino del corruttore di Daniele Martinelli

La destra che grida al complotto di Gad Lerner

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